Il Territorio

Borzacchini, da Terni ai vertici dell'automobilismo

Quando Mario Umberto Borzacchini nasce, il 28 settembre 1898, il mondo delle autovetture è appena agli inizi (le prime fabbriche di automobili in Francia e in Germania risalgono al 1883 mentre l'automobile in serie più vecchia del mondo, la Mancelle, è del 1878). A Terni, sua città natale, vi è il garage di Amerigo Tomassini dove Borzacchini inizia a lavorare appena quattordicenne attratto dai motori. La guerra, però, porta alla sua chiusura e Borzacchini va a lavorare nella fabbrica d'armi, prima di prestare il servizio militare in un reparto motorizzato. Nel 1920 realizza la prima gara con una Ansaldo, messa a sua disposizione dal vecchio datore di lavoro, e si piazza secondo. Alla seconda gara, la classica Spoleto – Forca di Cerro, arriva la vittoria.
Nel 1926 i suoi concittadini lo aiutano a comprare una Salmson, con cui vince la Targa Florio. Arrivano poi la Coppa Etna e il Criterium di Roma (1928), il primato dei 10 chilometri lanciati conquistato nel Circuito di Cremona alla guida di una Maserati (1930), la Mille Miglia (1932). Nel 1933 durante il Gp di Monza esce di pista a causa di una macchia d'olio e muore. Al suo funerale partecipa l'intera città di Terni e tutti i più grandi campioni dell'automobilismo, tra cui Tazio Nuvolari a cui era legato da una profonda amicizia.
Il vero nome di Borzacchini era Baconino (in onore dell'anarchico russo Michail Bakunin), ma nel 1930 lo cambia in Mario Umberto in onore della coppia reale Maria e Umberto di Savoia.
A lui e a Libero Libertati è dedicato il "Museo del Motorismo Ternano Borzacchini Historic”, in cui sono esposte foto, trofei e documenti riguardanti la storia delle loro vittorie tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento.

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