Arte, cultura e tradizioni

TerniFestival, creazione contemporanea

Quest'anno il Festival internazionale della creazione contemporanea che ha in CAOS il centro nevralgico della manifestazione pur essendo previsti anche appuntamenti in giro per la città, ha festeggiato i dieci anni. A ispirare la sua realizzazione è ancora una volta l'essere "a safe place for unsafe ideas” (un approdo sicuro per nuovi interrogativi). Da quest'anno poi TerniFestival e il Teatro Stabile dell'Umbria, le due anime del teatro umbro che hanno sempre collaborato tra loro, divengono un'unica realtà.

TerniFestival riesce ad avere, come sempre, una stretta connessione con il territorio eppure essere punto di riferimento di artisti di livello nazionale e internazionale, di artisti affermati e di giovani emergenti. TerniFestival riesce a creare un tempo condiviso da cui la creatività trae nutrimento.

L'edizione 2015 ha proposto cinque sezioni, che si uniscono tra loro per formare un discorso più ampio. Ci sono state le nuove drammaturgie con "Frammenti, storie e ricomposizioni impossibili”. All'interno di tale sezione è stato possibile vedere per la prima volta in Italia il lavoro degli spagnoli El Condo de Torrefiel e dell'anglo-svizzero Phil Hayes che, insieme a Maria Jerez e Thomas Kasebacher, si cimenterà in "Legends & Rumors”. A completare l'offerta "Be Normal!” del Teatro Sotterraneo e "Thyssen” del regista Marco Plini.

La sezione "Spazio urbano, città utopiche e nuove comunità” che mette al centro la città e ne invade gli spazi lo ha fatto con l'opera di Olivier Grossetête che ha realizzato un monumento temporaneo in piazza Tacito.

C'è stata la sezione "Gender e identità in trasformazione” che ha visto accomunate Silvia Calderoli con il suo viaggio teatrale e l'anteprima sulla transessualità di Livia Ferracchiati.

C'è stata la sezione "Un'Europa fluida tra confini e conflitti”, la parte politica della manifestazione con la riflessione sull'Europa (Robert Montgomery), la possibilità individuale di cambiare la storia (collettivo Ligna), il conflitto israelo-palestinese (Arkadi Zaides), la cultura occidentale (Markus Ohrn).

C'è stata la sezione "Attraversamenti, apparizioni e scoperte”, che propone le opere di Menoventi, Silvia Costa, Nanou, Christian Bakalov e Romeo Castellucci.

Al fianco delle cinque sezioni principali di TerniFestival vi sono stati poi i due progetti "We are not going back” e "We need to pass!”.

Un festival tutto da scoprire, da vivere intensamente e da cui lasciarsi ispirare.

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