Arte, cultura e tradizioni

Byron e la cascata "orribilmente bella"

Orribilmente bella. Questa fu la definizione che George Gordon Byron diede della Cascata delle Marmore nel quarto canto del poema "Childe Harold's Pilgrimage”.

Il poeta inglese scoprì la cascata nel 1817, quando risiedeva in Italia e volle interrompere il soggiorno veneziano per recarsi a Roma. Attraversando l'Umbria Byron restò molto colpito da tre luoghi caratteristici della regione quali il lago Trasimeno, le sorgenti del Clitunno e la Cascata delle Marmore, che poi celebrerà nella sua opera.

Se la bellezza della cascata è ricordata nei suoi versi, il passaggio di Byron a Marmore è ricordato con un'opera d'arte contemporanea a lui dedicata che si trova al piazzale Byronproprio all'inizio del percorso del Belvedere inferiore. L'opera è una panca in acciaio con sopra scolpito il leggero mantello (in bronzo dorato) che Byron portava, come se vi fosse stato gettato da lui stesso, e un libro aperto sulla poesia dedicata alla bellezza di quel luogo. E su quella panchina sembra quasi di percepire la presenza del poeta inglese che guarda ancora rapito l'orribile bellezza del getto d'acqua.

Autore dell'opera è Peppe Di Giuli, che vive tra Terni (dove è nato) e Milano dove si occupa di design e arredo urbano.

 

 

CHILDE HAROLD’S PILGRIMAGE IV canto

LXIX

Rimbombo di acque! Dalla scoscesa altura il Velino

fende il baratro consunto dai flutti. Caduta di acque!

Veloce come la luce, la lampeggiante massa

spumeggia, scuotendo l'abisso. Inferno di acque! là

dove queste urlano e sibilano e ribollono nell'eterna

tortura; mentre il sudore della loro immane agonia,

spremuto da questo loro Flegetonte, abbraccia

le nere rocce che circondano l'abisso,

disposte con dispietato orrore,

 

LXIX

e sale in spuma verso il cielo, per ricaderne in un

incessante scroscio, che, con la sua inesausta nube

di mite pioggia, reca un eterno aprile al terreno

attorno, rendendolo tutto uno smeraldo: - quanto

profondo è l'abisso! E come di roccia in roccia

il gigantesco Elemento balza con delirante salto,

abbattendo le rupi che, consunte e squarciate

dai suoi feroci passi, concedono in abissi

uno spaventoso sfogo

 

LXXI

alla poderosa colonna d'acqua che continua a fluire

e sembra piuttosto la sorgente di un giovane mare,

divelto dal grembo di montagne dalle doglie

di un nuovo mondo, che non soltanto la fonte di fiumi

che scorrono fluenti in numerosi meandri attraverso

la valle! Volgiti indietro! Vedi, dove esso si avanza

simile ad una Eternità, quasi che dovesse spazzar via

tutto ciò che trova sul suo cammino, affascinando

l'occhio col Terrore - impareggiabile cateratta,

 

LXXII

orribilmente bella! ma sul margine, da una parte

all'altra, sotto lo scintillante mattino, posa un'iride

tra gli infernali gorghi, simile alla Speranza presso

un letto di morte, e, inconsunta nelle sue fisse tinte,

mentre tutto là attorno è dilaniato dalle acque

infuriate, innalza serenamente i suoi fulgidi colori

con tutti i loro raggi intatti, e sembra, tra l'orrore

della scena, l'Amore che sorveglia la Follia

con immutabile aspetto.

 

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