Arte, cultura e tradizioni

Antonio da Sangallo e le sue opere di ingegneria alla Cascata delle Marmore

Il nome dell'architetto rinascimentale Antonio da Sangallo, detto il Giovane, e quello della Cascata delle Marmore sono indissolubilmente legati. Al giovane architetto fiorentino, il cui vero nome in realtà era Antonio Cordini, si deve la costruzione di una delle più importanti opere di ingegneria idraulica che permettono ancora oggi il deflusso delle acque del fiume Velino verso il percorso che va alla Cascata delle Marmore. L'opera idraulica in questione è rappresentata dalla Cava Paolina, che Antonio da Sangallo iniziò a costruire nel 1545, su mandato del Papa Paolo III.

La realizzazione delle cave
La straordinaria bellezza della Cascata delle Marmore deriva dalla perfetta commistione tra natura ed intervento umano. La nascita della cascata deriva, infatti, dalla necessità, presentatasi già in epoca romana, di impedire alle acque del fiume Velino di inondare la piana reatina. Per modificare il decorso delle acque e condurle verso il salto naturale di Marmore, vennero costruite nel corso dei secoli diverse cave. La Cava Paolina, che prende il nome dal papa che la commissionò nella prima metà del Cinquecento, fu l'opera di ingegneria idraulica di Antonio da Sangallo e venne completata dopo la sua morte, nel 1547.

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