Arte, cultura e tradizioni

Un percorso per gli innamorati, ma non solo

Sono tanti gli aspetti affascinanti della Cascata delle Marmore: la sua flora, la sua fauna e ovviamente i tre salti che il Velino fa per gettarsi nel Nera. Per cogliere in tutta la sua interezza il fascino della cascata, la più alta d'Europa con i suoi 165 metri di salto, il visitatore può percorrere il sentiero numero uno. Questo è l'unico, dei cinque che compongono il parco della cascata, che collega il Belvedere inferiore al Belvedere superiore.

È il sentiero più antico, quello storico, che gli abitanti del luogo per secoli hanno percorso per raggiungere il paese di Marmore. Fu realizzato nella seconda metà del XVIII secolo, utilizzando lo scavo del canale realizzato nel 1547 dall'architetto Antonio da Sangallo su commissione di papa Paolo III (il cosiddetto canale Paolino).

Lungo gli 800 metri di tale sentiero il visitatore sarà colpito dalla rigogliosa vegetazione, costituita da un bosco misto di sclerofille sempreverdi con caducifoglie mediterranee, e dalle numerose grotte nascoste.

Pur essendo il rumore dello scroscio d'acqua un sottofondo costante, la cascata non è molto visibile. Tale percorso, infatti, si mantiene abbastanza lontano dai tre getti d'acqua. Ci sono due punti che, però, valgono tutta la fatica della camminata. Il primo (salendo dal Belvedere inferiore) è il "Balcone degli innamorati”. Si tratta di un terrazzino posto quasi dentro il primo salto della cascata, talmente vicino da costringere il visitatore a coprirsi con un impermeabile per non bagnarsi tutto. La potenza del getto d'acqua è resa ancora più forte dal fatto che il visitatore se lo ritrova davanti all'improvviso, all'uscita di un tunnel di circa 50 metri scavato nel travertino.

Il secondo è la "Specola”, una piccola torre fatta costruire da papa Pio VI nel 1781 all'altezza del Belvedere superiore da cui si gode una spettacolare vista del primo salto. Questo era il punto di osservazione preferito dei viaggiatori del Grand Tour e qui si può ammirare, quando si presentano le condizioni giuste, "l'arcobaleno delle Marmore” caratterizzato da una forma a cerchio quasi completo.

Pur essendo il più impegnativo di tutti i sentieri, il visitatore viene agevolato grazie a panchine e aree di sosta che sono posizionate in modo regolare lungo tutto il percorso, così da permettergli di riposarsi durante il cammino. Inoltre, pur essendo il fondo naturale, nei punti più difficili sono stati realizzati dei gradini cosa da rendere meno ostico il percorso. Il sentiero, che unisce i due belvederi, resta chiuso nei mesi di dicembre e gennaio.

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