Il Territorio

La Cascata delle Marmore è anche archeologia industriale

Pensando alla Cascata delle Marmore si pensa immediatamente ai suoi tre potenti salti. Ma la cascata è molto di più. Una prospettiva completamente diversa la si può avere percorrendo il sentiero numero 5 del parco della cascata, indicato tra l'altro per chi vuole godere delle meraviglie che questa offre senza però affaticarsi troppo. Questo percorso è nel Belvedere superiore della cascata, in località Campacci di Marmore, e si presenta più come un parco cittadino che non come un sentiero di montagna, come invece succede con altri percorsi all'interno del parco della cascata. Esso è, infatti, completamente pianeggiante e lungo appena un chilometro.

La caratteristica che maggiormente colpisce del sentiero è losplendido panorama che vi si può ammirare, che spazia sull'area del Parco fluviale del Nera. Si passa dalla Conca ternana alla valle del fiume Nera e quindi a diversi borghi medievali e alle gole di Ferentillo. Nel tratto finale del percorso è, poi, possibile ammirare gli ultimi due salti della cascata che anche se sono meno alti rispetto al primo non per questo sono meno belli.

Dei vari sentieri presenti all'interno del parco della cascata questo è il più recente ed è stato realizzato a seguito dei lavori compiuti per rinforzare il fronte orientale della rupe, dopo i movimenti franosi degli anni Settanta-Ottanta. Grazie a tale opera di fortificazione sono emerse testimonianze di archeologia industriale. Non bisogna infatti dimenticare che la Cascata delle Marmore negli ultimi secoli è stata utilizzata dall'uomo per la produzione di energia elettrica. Tra i reperti venuti alla luce ci sono le prese e le vasche di raccolta della vecchia centrale idroelettrica di Spoleto. Durante il percorso si ha un'ulteriore testimonianza dei lavori di fortificazione, costituita da undici pozzi di consolidamento: del primo, grazie alla copertura in vetro, si può vedere anche la sua incredibile profondità.

Tramite un breve sentiero, che inizia prima del percorso 5, è poi possibile passare sopra l'antica Cava Curiana tramite un ponte di ferro. La Cava Curiana è il canale realizzato per volere del console romano Manlio Curio Dentato nel 271 a.C. in modo tale da facilitare la caduta delle acque del Velino nel fiume Nera, che era resa problematica a causa dei depositi calcarei.

L'accesso al percorso numero 5 e al sentiero per vedere la Cava Curiana è gratuito.

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