Il Territorio

Belvedere Pennarossa, la cascata in tutto il suo splendore

 

Che siate degli appassionati di fotografia, che vogliate solo fermare il ricordo di una gita alla Cascata delle Marmore o magari dipingere i tre salti d'acqua (a tempera, olio o con qualsiasi materiale preferiate), il luogo ideale per realizzare lo scatto o il dipinto più bello è il belvedere Pennarossa. Questo, infatti, è l'unico punto del parco dal quale si può ammirare la cascata in tutta la magnificenza dei suoi tre salti.

Il percorso Pennarossa è stato realizzato sull'omonimo monte, di fronte alla rupe di travertino dove si trova la cascata. Il percorso richiede 35 minuti per percorrerlo tra andata e ritorno (di questi 20 sono in salita) ed ha una difficoltà medio-facile. Il tratto sino alla prima terrazza panoramica (il Belvedere Pennarossa inferiore) è caratterizzato da scalini in cemento abbastanza regolari, mentre proseguendo verso la seconda terrazza panoramica (il Belvedere Pennarossa superiore) i gradini lasciano il posto a un fondo naturale che è ricco di humus. In questo tratto bisogna fare particolare attenzione perché manca la protezione nel lato verso la valle. Tale percorso (il numero 4 del parco della cascata) è percorribile tutto l'anno, grazie alla posizione a sud che fa sì che anche nei mesi invernali non vi si formi il ghiaccio.

Raggiunta la terrazza superiore si può scegliere se scendere e continuare la scoperta della cascata percorrendo gli altri sentieri all'interno del parco della cascata, oppure proseguire e giungere così alla sommità del monte Pennarossa attraversando una zona boschiva. Sulla vetta del monte si trovano il "Parco della Batteria” e Collestatte Alto.

Il paesino è costruito intorno a piazza San Pietro dove sorge l'antica torre di guardia, che fu costruita dal ducato di Spoleto a difesa della bassa Valnerina. Nel corso dei secoli questa, smesse le sue funzioni originarie, è stata trasformata nel campanile della chiesa di San Pietro. Sempre sulla piazza si possono ammirare palazzo Orsini, palazzo Vitali e palazzo Manassei, tutti risalenti al XVIII secolo.

Il "Parco della Batteria”, invece, deve il suo nome alla funzione svolta nel corso della seconda guerra mondiale. Qui, infatti, vi era una batteria contraerea destinata a difendere le fabbriche di Terni, in particolar modo le Acciaierie e la Fabbrica d'armi, dagli attacchi aerei degli alleati.

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