Storia

Cascata delle Marmore: una storia lunga 2286 anni

La Cascata delle Marmore è un meraviglioso spettacolo naturale realizzato dall'uomo. I tre salti che la Cascata fa per gettare le acque del Velino in quelle del Nera, infatti, sono opera dell'ingegno umano che nel corso dei secoli ha più volte cercato di canalizzare il flusso delle acque.

I primi a forzare il corso naturale del fiume sono stati i Romani. Il Velino nella parte più a valle dell'altopiano reatino, non trovando un letto adeguato dove scorrere a causa della presenza di massicci calcarei, aveva creato una zona paludosa che metteva a rischio la salute degli abitanti di quel luogo. Il console romano Manio Curio Dentato per porre rimedio a questa situazione nel 271 a.C. ordinò di confluire le acque in un canale (detto cavo curiano) che le indirizzasse verso il salto di Marmore. Caduto l'Impero Romano il canale venne abbandonato a se stesso e si ricostituì la zona paludosa.

Sarà poi grazie all'intervento dei pontefici e allo Stato della Chiesa che la Cascata delle Marmore tornò ad avere un'adeguata manutenzione. Gregorio XII ordinò la costruzione di un nuovo canale nel 1422 (cavo reatino o gregoriano). Un secolo dopo Paolo III fece realizzare da Antonio Sangallo il Giovane un nuovo canale (cava paolina), la cui efficacia però non durò più di mezzo secolo. Si tornò a lavorare sulla cascata con Clemente VIII e nel 1598 venne inaugurata la cava clementina, ottenuta dall'ampliamento della cava curiana e disciplinata tramite un ponte regolatore. Non erano pochi però i problemi che la cascata creava nella valle del Nera a causa dei continui allagamenti. Per risolvere tale problema Pio VI affidò nel 1787 all'architetto Andrea Vici nuovi lavori sulla Cascata. Vici andò a lavorare sul salto dando alla Cascata l'aspetto che conosciamo ancora oggi.

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